L’affresco della chiesa di S. Lorenzo

Sulla chiesa di S. Lorenzo di Corcumello le notizie che abbiamo sono sicuramente scarse e in alcuni casi, tra quelle che emergono, ve ne sono alcune piuttosto discutibili. Di solito viene “snobbata” dagli studiosi, perché alcune parti dell’interno sono considerate un po’ pacchiane, con decorazioni giudicate sovraccariche e alquanto stucchevoli. E in alcuni casi questo è una dato evidente. Però, una cosa assai pregevole (forse l’unica ad essere rimasta originale dopo l’intervento di “restauro”), mi sembra ciò che resta dell’affresco absidale di epoca rinascimentale raffigurante il martirio di S. Lorenzo. Sulla destra, in mezzo a un gruppo di persone, forse si riesce ancora a scorgere proprio il volto del santo mentre sta per essere accompagnato al martirio. Sulla sinistra si intravedono altri personaggi non identificabili, mentre sullo sfondo viene ritratto probabilmente uno scorcio della Roma rinascimentale.

Che si tratti del martirio del santo è fuori discussione. Lo si desume non soltanto dal fatto che la chiesa sia stata intitolata al martire, ma anche dalla dinamica della scena rappresentata. Questa, tuttavia, per alcuni aspetti ancora resta difficile da decifrare con precisione: un minuscolo frammento del dipinto, rimasto ancorato alla parete e posto nel bel mezzo della scena, raffigura chiaramente alcune dita di una mano che pare elevarsi al cielo; sembra cioè rappresentare un tópos iconografico del martirio del santo, che giace sui carboni con il braccio alzato verso la volta celeste. Infatti una simile disposizione delle figure, su cui oltretutto spesso campeggia un angelo, sembra ricorrere in opere eseguite tra ‘500 e ‘600 da pittori come ad esempio Tiziano, Ludovico Cardi, Massimo Stanzione o Jusepe de Ribera. Se l’impianto scenico riprendesse effettivamente la disposizione cinque-secentesca dei personaggi, perderebbe di credibilità l’identificazione del santo con l’uomo anziano raffigurato nel gruppo di destra, poiché verrebbe difficile da identificare con l’arcidiacono Lorenzo. Della figura del santo, pertanto, rimarrebbero soltanto le quattro dita, verosimilmente appartenenti al soggetto che sta subendo il martirio. Se invece si vuole credere che il vecchio raffigurato nella parte destra e accompagnato da un gruppo di persone sia proprio Lorenzo, occorre supporre che egli stia giungendo sul luogo del supplizio mentre un altro soggetto, quello delle quattro dita, viene arso vivo subito prima di lui, come se l’artista abbia voluto rappresentare il dramma non tanto nell’evento che si compie, ma piuttosto in quello che sta per accadere.

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