σέβας μ’ ἔχει εἰσορόωντα
(Hom. Od. VI, 161)
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Il Borgo

Corcumello è un borgo medievale della Marsica (Abruzzo occidentale), situato nel bel mezzo dell’Appennino dell’Italia centrale. Attualmente il paese conta poco più di duecento anime, per la maggior parte residenti fuori dal borgo vero e proprio, anche se tra la fine dell’Ottocento e il primo dopoguerra gli abitanti superavano di gran lunga la quota del migliaio. Il suo nucleo urbano più antico, risalente verosimilmente ai secoli XII-XIII, si sviluppa su un’altitudine che varia tra i 750 e gli 800 metri sul livello del mare e si estende per lo più in altezza, tra vicoli angusti, strade ripide e sentieri scoscesi, costituendo nell’insieme uno dei modelli abitativi medievali più caratteristici e meglio conservati nella Marsica. Disteso sul versante occidentale del colle che occupa, il borgo si affaccia ad Ovest verso un valico naturale, formato dai monti Girifalco e Arunzo, e ad Est verso l’altopiano dei cosiddetti Piani Palentini. Se durante l’estate il clima è piuttosto mite e mai torrido, in inverno risulta decisamente rigido, con temperature che rimangono sotto lo zero anche per periodi abbastanza lunghi. Oltre alle condizioni atmosferiche, non sempre agevoli, lo stato fortemente depresso del settore economico marsicano intervenuto negli ultimi tempi ha accelerato quel lento fenomeno di spopolamento che il centro subiva oramai da oltre trenta anni. Nel periodo estivo, tuttavia, grazie ad un temporaneo ma significativo aumento della popolazione, Corcumello riesce a dare spazio a svariate manifestazioni di carattere popolare, con attività culturali, escursioni, giochi all’aperto, serate musicali, iniziative per bambini, etc. In questo periodo, oltre agli appuntamenti con le ricorrenze religiose (il 10 di Agosto si festeggia S. Lorenzo, patrono del paese), caratteristica di Corcumello è la Sagra della marrocca (pannocchia di mais), che vede il paese festante dal pomeriggio del 14 Agosto fino a tarda notte. In autunno, inoltre, ricorre il festeggiamento di S. Martino (11 Novembre) e in pieno inverno quello di S. Antonio abate (17 Gennaio).

Un sito per Corcumello

Corcumello Village vuole essere il sito ‘culturale’ di Corcumello. L’idea nasce ovviamente per rendere possibile la consultazione di qualsiasi genere di documenti: testi, foto, filmati, etc. L’intento, tuttavia, non è soltanto quello di mettere a disposizione del materiale per chi ne fosse interessato, ma di creare un piccolo ambiente che faccia sopravvivere il paese – e quel che rimane della sua ‘cultura’ – almeno su internet: nonostante si riscontri oramai un disorientato influsso globalizzante delle così dette culture egemoni su quelle considerate marginali, sarebbe opportuno che storia, lingua, costumi e atteggiamenti tipici di un piccolo centro marsicano – insieme a quella che solitamente viene definita mentalità – venissero ancora presi in considerazione; se non altro per tentare di comprendere quanto di nuovo e di autentico – se esiste – Corcumello riesca oggi ad esprimere, magari rapportandolo alle sue tradizioni più esemplari e più antiche. Certamente – a scanso di equivoci – va sottolineato che la scelta di testimoniare usi e tradizioni di un borgo d’Abruzzo non è dovuta a quel provinciale smarrimento o a quella passiva deferenza che alcuni talora mostrano di provare dinanzi alle culture “urbane”, né d’altra parte tradisce il desiderio di accanirsi terapeuticamente su tutto ciò che esprima un malinconico passato di Corcumello: rivolgere lo sguardo all’indietro nel tempo non significa limitarsi a delle rituali e sospirate laudationes temporis acti, oppure perseguire feticismi di natura esclusivamente antiquaria, ma dare al soggetto Corcumello la giusta collocazione all’interno di una prospettiva anzitutto storica. Mentre assistiamo al disfacimento di un sistema culturale, che oramai sembra basarsi prevalentemente su vacui nozionismi da schedario (stile Wikipedia) e – quel che è peggio – trova poi nella fenomenologia dello spectaculum inteso come ‘evento’ la sua unica realizzazione, questo sito si sforza di promuovere il concetto di cultura come passione per la ricerca, tentando – per quanto possibile – di approfondire la varietà dei temi trattati e di stimolare nel lettore curiosità e interesse. Per tale motivo chi scrive ritiene che la migliore forma editoriale sia quella dell’articolo scritto, vale a dire di un prodotto della comunicazione che presupponga una riflessione o, almeno, segua una struttura ‘pensata’, non limitandosi a essere un collettore di telegrafiche improvvisazioni (penso all’utilizzo talora improprio e desolante dei social network). Tenendo conto di tutto questo, Corcumello Village intende non soltanto considerare il passato, ma anche il presente e il futuro del borgo, cogliendo della sua ‘civiltà’ i tratti più caratterizzanti e fornendo ai propri contenuti un’impronta culturale nell’accezione più ampia che tale attributo può assumere.

Alessandro Valente


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